04 maggio 2006

Yahoo aiuta il governo cinese a incarcerare i dissidenti?

Democrazia liberale “Made in U.S.A.” ed E-business
Leggendo l’International Herald Tribune del 28 Aprile 2006 mi imbatto in una lettera all’editore, nella quale (se non bastasse) ancora una volta si legge un esempio di come Politica e Business siano strettamente correlati (e a seconda delle convenienze nascosti) nel modello di democrazia americano (soprattutto in politica estera).
Yahoo ha fornito una e-mail di un gruppo di dissidenti cinesi che utilizzavano il server Yahoo, al governo cinese (alla faccia della privacy!). Reporters without Borders denunciò questo come il terzo abuso che l’”American Internet Company” ha commesso, mandando tutti i dissidenti in prigione (dove ora si trovano).
Chissà che ne penserebbe Richard Gere..strenuo difensore dei dissidenti cinesi. In questa lettera i 150 membri di un altro gruppo che utilizza il server Yahoo per parlare di vari temi ha deciso di migrare per protesta su un altro server non americano.
Aggiungete il fatto che il concorrente Google sta facendo di tutto per entrare nel mercato cinese ed ha accettato di bandire dai suoi servers che passano accessi in Cina tutto ciò che va contro la politica e la “morale” cinese (alla faccia delle battaglie per la libertà di informazione ed espressione). Yahoo si sarebbe difeso affermando che si tratta solo di BUSINESS!
Rimane da chiedersi se il modello di democrazia occidentale sia come si usa dire nella UE “a geometria variabile” oppure sia un principio inequivocabile i cui i valori fondamentali del nostro pensiero e i diritti fondamentali degli individui si riconoscono.

1 commento:

Anonimo ha detto...

gobbo@gobbo.com.br